La Legge di riforma del mercato del lavoro (Legge 92/2012),
tra le diverse novità, modifica in maniera profonda l’impianto complessivo
degli ammortizzatori sociali. Dal gennaio 2013 contro la disoccupazione
involontaria viene introdotto un nuovo istituto denominato Assicurazione
sociale per l’impiego (abbreviato con la sigla Aspi), destinato a unificare
in una disciplina le attuali prestazioni a sostegno del reddito: la
disoccupazione ordinaria secondo le diverse forme oggi vigenti e l’indennità di
mobilità; rimangono invariati solo i trattamenti di disoccupazione del settore
agricolo.
L’Aspi interesserà tutti i lavoratori dipendenti del
settore privato, compresi apprendisti, soci di cooperativa, personale
artistico, teatrale e cinematografico, e i dipendenti pubblici con contratto a
tempo determinato. I requisiti per poter accedere al nuovo trattamento sono gli
stessi oggi richiesti per la disoccupazione ordinaria non agricola:
- almeno un contributo settimanale versato prima del biennio precedente la cessazione del rapporto di lavoro;
- almeno 52 contributi settimanali nei due anni precedenti la data di licenziamento;
- non aver cessato il rapporto di lavoro per dimissioni volontarie o per risoluzione consensuale del rapporto e mantenere lo status di disoccupato. Fanno eccezione le dimissioni per giusta causa e le risoluzioni consensuali derivanti da una procedura conciliativa attivata presso la Direzione territoriale del lavoro.