16, 7 milioni i pensionati in Italia, che percepiscono in media un
assegno annuo lordo di 15.471 euro
Dal 1 gennaio 2013 le pensioni aumentano la misura del 3%, ma non per
tutti. Anche quest’anno la “perequazione”
scatta solo sulle pensioni pari o inferiori a un determinato importo. L’indice
di rivalutazione, stabilito sulla base della variazione Istat del costo della
vita, è fissato in via provvisoria. Eventuali conguagli, derivanti dalla
differenza tra il coefficiente provvisorio e quello definitivo, saranno
corrisposti a gennaio 2014.
Per l’anno 2012 il
dato definitivo dell’aumento delle pensioni è pari al 2,7%, rispetto al 2,6% applicato
in via provvisoria dal 1° gennaio 2012. Il conguaglio a credito spettante, pari
alla differenza tra il dato provvisorio e quello definitivo (0,1%), è in
pagamento a gennaio.
La Riforma Monti (Dl 201/2011) ha stabilito che per il 2012 e il 2013 la rivalutazione automatica sia riconosciuta solo sulle pensioni d’importo complessivo pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo Inps. Pertanto, nel 2013, l’aumento del 3% spetta solo sugli assegni sino a 1.443,00 euro mensili.
La Riforma Monti (Dl 201/2011) ha stabilito che per il 2012 e il 2013 la rivalutazione automatica sia riconosciuta solo sulle pensioni d’importo complessivo pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo Inps. Pertanto, nel 2013, l’aumento del 3% spetta solo sugli assegni sino a 1.443,00 euro mensili.
La norma prevede un
correttivo a favore dei pensionati la cui rendita superi di poco il limite pari
a 3 volte il minimo. Qualora, infatti, l’importo complessivo delle pensioni
sia superiore a tre volte il trattamento minimo, ma risulti inferiore a questo
limite incrementato dall’aumento della rivalutazione spettante (1.443,00 + 3%
= 1.486,29), va comunque garantito un incremento fino a concorrenza di tale
limite maggiorato. Nel 2013, quindi, alle pensioni d’importo compreso tra
1.443,00 e 1.486,29 euro viene riconosciuto l’aumento di rivalutazione fino a
concorrenza del limite di 1.486,29 euro.
Per i pensionati
titolari di due o più pensioni la perequazione avviene in modo unificato, cioè
il calcolo dell’aumento è effettuato sulla somma dei trattamenti corrisposti
sia dall’Inps sia da altri enti previdenziali presenti nel Casellario centrale. (fonte: Famiglia Cristiana 4/2013 - autore dell'articolo: Paolo Ferri)
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