venerdì 20 gennaio 2012

Casa: anziani penalizzati con l'Imu, la nuova Ici. Ecco perché

La nuova tassa sulla casa si chiama Imu, Imposta Municipale Unica, ed è molto simile alla vecchia Ici, ma ha alcune differenze importanti, che la rendono più equa, specialmente nei confronti delle famiglie con figli, ma anche più iniqua, nei confronti, ad esempio, delle persone anziane. Vediamo perché.
Come l'Ici, anche l'Imu si basa sull'applicazione di un'aliquota alla rendita catastale della casa. L'aliquota è del 4 per mille, uguale per tutti, perciò simile a quella Ici per la prima casa. Ma la rendita da usare per il calcolo va aumentata parecchio, rispetto a prima, perché va "rivalutata" del 60 per cento. Poi c'è la detrazione di 200 euro per la prima casa, valida per tutti. Perciò l'Imu è più leggera dell'Ici, per la casa di abitazione, e più pesante per le seconde case. Un ulteriore sconto per le famiglie con figli, di 50 euro a figlio, fino ad un massimo di 200 euro, rende possibile arrivare, in molti casi, a non dover pagare nulla.
Chi ci rimette sono le persone anziane che vivono sole, perché non possono usufruire della detrazione per i figli e molto spesso abitano in case più grandi, rispetto alle proprie esigenze, quelle che abitavano quando i figli ancora non se n'erano andati. Secondo i dati Istat, le famiglie italiane composte di soli anziani sono circa un terzo del totale.

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